giovedì 24 marzo 2011

L'invidia che giustifica l'abuso, un paese in balia di pessimi esempi.

Traviati dall'idea che tutti coloro che arrivino al potere possano, se non addirittura debbano, rubare per garantirsi privilegi ed il benessere perenne, molti italiani che biasimano pubblicamente il premier, nel privato lo invidiano. Proprio Silvio Berlusconi l'emblema del ladrocinio dei potenti, colui che è arrivato al potere con una propaganda invadente e distorta ispirata a quella nazzista, colui che dice frasi che esprimono pensieri vergognosi e ignoranti, il razzista, il corrotto che parte per un viaggio governativo con la sua escort, sempre lui che cerca di impaurire i poliziotti per liberare la sua Ruby e si circonda di Maîtresse e viscidi individui dai dubbi compiti... proprio lui suscita invidia perché fa esattamente quello che la metà degli italiani vorrebbero fare.

Così non ci si meraviglia e scandalizza per le migliaia di persone accorse ad applaudire la requisitoria di Ferrara (tirapiedi e lecchino) che tratta come infami i procuratore della repubblica che accusano Berlusconi e che rovescia le parti asserendo che non gli evasori e i corrotti rovinano la società, ma i cittadini che pretendono di vivere con il proprio lavoro, col sudore della fronte.

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